La nuova frontiera del benessere è tech

La tecnologia è entrata a far parte della sfera quotidiana di ogni cittadino. Nessuna parte della vita degli italiani (e non solo) è senza tecnologia, in qualche modo. È l’impatto della trasformazione digitale, impossibile da ignorare. E non si tratta solo di piattaforme di streaming come Netflix, online shopping con Amazon oppure messaggi di chat inviati con Facebook Messenger.
Infatti, la tecnologia ha avuto un effetto anche sul settore del benessere e della salute. È l’health tech, la salute sempre più innovativa. Durante la pandemia, sempre più medici e pazienti si sono dovuti spostare al mondo online. Visite da remoto, prescrizioni digitali, appuntamenti presi via piattaforme Web e sedute di terapia via Zoom: una delle conseguenze del Covid-19 è stata la salute digitale.
Però, questo cambiamento va oltre le chiamate con il medico di fiducia o i messaggi WhatsApp alla farmacista. Recentemente, la Società Americana di Anestesiologia ha presentato il suo “termometro del dolore,” uno strumento che sfrutta l’intelligenza artificiale (IA) per riconoscere automaticamente i livelli di dolore prima, durante e dopo un intervento chirurgico. Come è possibile? Analizzando le espressioni facciali del paziente.
Questo strumento tech è stato sviluppato grazie a 143.293 immagini facciali relative a 115 episodi di dolore e a 159 episodi non dolorosi in 69 pazienti. L’IA ha analizzato espressioni, movimento del corpo e tensione muscolare per creare il “termometro del dolore.” Esente da pregiudizi culturali o razziali, questa innovazione permette di valutare la situazione del paziente in modo oggettivo, migliorando il trattamento del dolore.
Sempre dall’intelligenza artificiale è nato il progetto Talking About, un’algoritmo creato dal Gruppo GPI. Questo strumento permette di riconoscere le emozioni basandosi su un’analisi della voce. Tutto in tempo reale e con applicazioni soprattutto nella salute mentale, dato che permetterebbe di individuare chi ha bisogno di aiuto, anche in caso di ansia o di stress. Utile anche per individuare sintomi come la depressione post-partum, Talking About è stato sviluppato grazie a 150mila registrazioni audio e 3000 partecipanti.
Strumenti come l’IA e gli algoritmi aiutano il settore della salute e del benessere ad andare incontro ai bisogno degli utenti. Sempre affiancati da strumenti tradizionali indispensabili come lo stetoscopio. Questo è vero in diverse industrie. Ad esempio in quella meccanica dove i lavoratori continuano ad usare strumenti forniti da RS come le chiavi bussole affiancati da robot e droni. La health tech non è diversa.
Ma, se la tecnologia offre opportunità illimitate, è anche importante ricordare i suoi effetti sui cittadini, in particolare i più giovani. Infatti, la recente pubblicazione della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) fornisce linee guida precise per i più piccoli. Ad esempio, prima dei 9 anni è consigliato di evitare l’utilizzo dei social media preferendo le interazioni dirette.
“È vero che i nuovi media, in particolare i social, sono ormai entrati a far parte delle vite dei nostri ragazzi,” ha detto Antonio D’Avino, presidente nazionale Fimp, ad ANSA, “è necessario disincentivare l’uso indiscriminato: i genitori ci chiedono più supporto e noi Pediatri di Famiglia siamo pronti a offrire le nostre conoscenze.” E, prima dai 3 ai 6 anni, smartphone e tablet sono assolutamente da evitare, anche in modo moderato.