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Crisi aziendale: cos’è e come affrontarla al meglio

3 min read

Nel mondo del business, uno degli spauracchi maggiormente temuti è quello della crisi d’azienda: questo avvenimento, di natura esogena oppure endogena, può mettere a repentaglio l’effettiva continuità del business. Nei casi peggiori, può portare addirittura al fallimento. A fronte di una crisi aziendale, il management attiva tutta una serie di procedure, facenti parte di una strategia precedentemente pianificata, dove l’intento basilare consiste nel salvaguardare la reputazione dell’impresa.

Indice

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  • Crisi aziendale: perché una strategia preventiva risulta fondamentale?
  • Crisi aziendale: definizione
  • Rilancio di un’impresa in crisi
  • Gestione dello stato di crisi aziendale: le procedure da applicare

Crisi aziendale: perché una strategia preventiva risulta fondamentale?

In uno scenario economico, dove instabilità e imprevedibilità appaiono fin troppo ricorrenti, il management di una realtà aziendale deve essere preparato ad affrontare una possibile crisi. Poter contare su un consolidato background a livello di conoscenze del settore di riferimento, saper leggere i cosiddetti segnali deboli di crisi con anticipo sufficiente e procedere a simulazioni preventive di vari scenari economici, in genere, si rivela un piano foriero di ottimi risultati nel momento in cui si verifica una crisi in azienda. Rispondere in modo ottimale al momento complesso risulta fattibile solo se si riesce a mantenere una buona comunicazione soprattutto verso l’esterno, ma anche all’interno.

Crisi aziendale: definizione

Sulla stessa falsariga di quanto accade per i prodotti e per i servizi messi in commercio, anche le aziende hanno il loro ciclo di vita. Non a caso, sono una minima percentuale delle imprese italiane arriva al traguardo della terza generazione. Dopo un certo arco di tempo, il settore finisce per andare incontro a importanti rivoluzioni. Quindi, per evitare la crisi aziendale (vedi qui: https://giuseppedidomenico.com/crisi-aziendale-cosa-fare/) o il management e la proprietà apportano cambiamenti evidenti, talvolta dando luogo ad acquisizioni, partnership, fusioni oppure finiscono, purtroppo, per soccombere. A fronte di scelte strategiche sbagliate che possono dar luogo a una crisi d’azienda piuttosto forte, è bene che la proprietà, il management, il personale, ma anche gli azionisti e gli stakeholder facciano la loro parte, dimostrandosi flessibili. Se necessario, i loro ruoli devono essere rivisti, tenendo conto dei trend di mercato, di come si muovono i competitor e delle reali esigenze della clientela.

Quindi, lo stato di crisi aziendale si verifica nella circostanza in cui un’impresa non riesce a fronteggiare le perdite che rischiano di portarla dapprima al declino e poi al collasso. In genere, prima che si verifichi l’esplosione della crisi, vi è sempre una fase di incubazione, dove si registra un decremento evidente del fatturato, una riduzione dell’utile netto, un calo delle vendite, ecc. Allo stesso modo, anche l’incasso dei crediti può andare incontro a un rallentamento. Pagare i fornitori, di fatto, può rivelarsi difficile, esattamente come il rispetto delle scadenze fiscali. Poi, nel momento in cui peggiorano le possibilità di accesso al credito presso uno o vari istituti bancari, allora lo spettro della crisi si palesa in tuttala sua reale natura.

Rilancio di un’impresa in crisi

Un’azienda in crisi, desiderosa di rilanciarsi, deve sapersi adattare ai bruschi cambiamenti del mercato. Se non lo facesse, il declino e poi il fallimento finirebbero per essere i due passaggi successivi.

Gestione dello stato di crisi aziendale: le procedure da applicare

Nel momento in cui un’impresa si trova in condizioni critiche, vi sono tutta una serie di procedure da applicare. La gestione dello stato di crisi aziendale ha come obiettivo primario il superamento del momento ostico. Il piano attestato di risanamento è una procedura stragiudiziale che si dimostra fondamentale nel soddisfare le esigenze dei creditori mediante la riorganizzazione manageriale dell’impresa e il riassestamento dei debiti.

Altra opzione valida verte attorno all’accordo di ristrutturazione dei debiti: si tratta di raggiungere una soglia minima, corrispondente al 60% dei crediti sulla sommatoria di tutta l’esposizione debitoria aziendale. In questo caso, non ci si riferisce al numero dei creditori, ma al totale dei crediti.

Ulteriore soluzione in materia di gestione dello stato di crisi aziendale è il concordato preventivo. Si tratta di implementare un affidabile piano di ristrutturazione, volto a garantire il pagamento dei debiti che l’impresa deve presentare ai suoi creditori, qualora si trovasse in una situazione di crisi o in caso di insolvenza.

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