Tecniche di acquisizione delle evidenze digitali copia bit a bit e funzione di hash
L’acquisizione delle evidenze digitali rappresenta una componente cruciale dell’informatica forense, disciplina che si occupa di raccogliere, analizzare e presentare dati provenienti da dispositivi digitali in contesti legali al fine di produrre una perizia forense (sul sito di Luca Mercatanti l’argomento viene approfondito a livello tecnico). Tra le tecniche più affidabili e scientificamente accettate per garantire l’integrità delle prove digitali durante le indagini giudiziarie si distinguono la copia bit a bit e l’uso delle funzioni di hash.
Queste metodologie non solo permettono di preservare lo stato originale dei dati, ma assicurano anche che ogni fase del processo di raccolta delle prove possa essere verificata e considerata attendibile in tribunale.
Cos’è la copia forense (detta anche “copia bit a bit”)
La copia forense (chiamata anche spesso “copia bit a bit) è un processo attraverso il quale viene realizzata una copia esatta di tutti i dati presenti su un dispositivo di memorizzazione. Questa tecnica non si limita a copiare i file visibili, ma include anche settori nascosti, spazi non allocati, e persino settori danneggiati. La peculiarità di questa metodologia risiede nella sua capacità di catturare una fotografia completa del dispositivo, inclusi i metadati e i file cancellati, elementi spesso vitali per l’indagine. Una copia bit a bit è dunque essenziale per analizzare in maniera approfondita e precisa il contenuto di un dispositivo, permettendo agli esperti di informatica forense di lavorare su una replica esatta del dispositivo originale senza rischiare di alterarne i dati.
Questa procedura implica l’uso di strumenti specializzati che operano a livello di basso accesso, bypassando il sistema operativo e leggendo direttamente dal supporto fisico. In questo modo, è possibile acquisire non solo i dati attivi, ma anche quelli transitori o eliminati che risiedono temporaneamente nella memoria del dispositivo. La copia bit a bit è quindi fondamentale per preservare lo stato originale delle informazioni digitali e garantire che tutte le tracce potenzialmente rilevanti per l’indagine siano disponibili per l’analisi.
Vantaggi della copia bit a bit
La copia bit a bit offre numerosi vantaggi nell’ambito dell’informatica forense, essendo uno strumento fondamentale per l’acquisizione di prove digitali. Uno dei principali benefici di questa tecnica è la sua capacità di creare una replica esatta del supporto originale, includendo non solo i file e i dati visibili, ma anche quelli nascosti o cancellati e persino i settori danneggiati.
La capacità di catturare i settori non allocati e i file eliminati è un ulteriore vantaggio. Molti crimini digitali possono essere scoperti proprio attraverso l’analisi di dati che l’utente riteneva eliminati. La copia bit a bit consente di recuperare e analizzare questi dati, offrendo agli investigatori la possibilità di trovare tracce e informazioni che altrimenti sarebbero state perse.
Cos’è una funzione di hash
Una volta creata, l’immagine forense deve essere protetta da eventuali alterazioni. A tale scopo, viene spesso utilizzata una tecnica chiamata hashing, che consente di verificare l’integrità dell’immagine ogni volta che viene acceduta. L’hash risultante funge da sigillo digitale che certifica che l’immagine non è stata modificata dall’istante della sua creazione. Questo passaggio è essenziale per stabilire la validità legale delle prove digitali raccolte, essendo una pratica standard nella catena di custodia forense.