Come pagare meno tasse?
In Italia la pressione fiscale sulle aziende può raggiungere, in alcuni casi, il 43%. Questa situazione, infatti, impone una riduzione sostanziale dell’incassi e, di conseguenza, delle plusvalenze a disposizione dell’azienda per eventuali investimenti. Il sistema fiscale italiano, infatti, è costituito da migliaia di leggi che, se correttamente pianificate, consentono un risparmio che può raggiungere sino al 70% del carico fiscale complessivo. Elementi che consentono un risparmio maggiore sono sicuramente quelli che riguardano le base imponibile e le spese deducibili. Cerchiamo però prima di comprendere più da vicino come sia strutturato il sistema fiscale italiano per capire come utilizzare al meglio le norme che lo compongono.
Come funziona il sistema fiscale italiano e quali sono le differenze tra Base imponibile e base deducibile?
Come anticipato in precedenza, infatti, il sistema fiscale italiano è particolarmente complesso ed è costituito da migliaia di leggi l’una in sovrapposizione dell’altra. Conoscerlo a fondo, infatti, ci permette di muoverci con più facilità tra le possibilità offerte dalla legge, ottenendo in questo modo risparmi consistenti. La base imponibile, infatti, è quell’importo sul quale vengono calcolate le nostre tasse mentre, le spese deducibili, sono tutte quelle spese che effettuate a nome della nostra azienda e, di conseguenza, inerenti alla nostra attività, possono essere dedotte sulla base imponibile. Alla base del risparmio sul pagamento delle tasse vi è una pianificazione fiscale aggressiva che ha come obiettivo quello di ridurre per quanto possibile la base imponibile. A questo scopo è importante introdurre un concetto che ci tornerà utile in seguito: quando facciamo un acquisto con i nostri soldi, ebbene acquistiamo con soldi già tassati. Se questi ultimi acquisti li effettuiamo tramite la nostra azienda, i soldi non sono ancora stati sottoposti a tassazione. In molti casi, questo processo, ci permette di ridurre la spesa dalla base imponibile riducendo i guadagni dai quali vengono calcolate le tasse.
Quali sono le principali strategie per ridurre le tasse?
Come anticipato in precedenza, sebbene il fisco italiano sia particolarmente complesso, esistono alcuni escamotage che ci permettono di ridurre considerevolmente i costi inerenti la nostra attività. Il primo passo per ottenere un risparmio sulla tassazione è quello di trasferire la propria attività da denominazione di ditta individuale, SNC, o S.a.S., a una Srl. Questo, infatti, ci permette di ottenere la possibilità di pianificare con più efficacia il nostro piano fiscale e di poterlo gestire al meglio. Un altro elemento di risparmio sono i viaggi di lavoro e le trasferte fuori comune. Se quest’ultime, sono inerenti all’attività, è bene, le spese sostenute possono essere detassate fino ad un massimo di 46,48 € al giorno e 77,46 sei all’estero. In questo modo, si possono ottenere risparmi personali fino a 15.000 € annui completamente tassati è un risparmio che può raggiungere in certi casi e 5000 € per ogni richiedente.
Quali sono gli altri accorgimenti da adottare?
Per uscire ad ottenere la massima efficienza fiscale possibile (approfondisci sul sito di Daniele Pescara: https://danielepescaraconsultancy.com/come-pagare-meno-tasse-legalmente/), riuscendo in questo modo a risparmiare sulle tasse, è ad ogni modo necessario attuare altri accorgimenti come, ad esempio, quello di dotarsi dei buoni pasto. Questo, infatti, consente di acquistare fino a 2920 € annui a persona per il pasto e, al contempo, scaricarli al 100%. Questa norma, infatti, vale sia per i dipendenti che per gli amministratori oltre che per i soci lavoratori. Tutti ne possono usufruirne e i vantaggi, come intuibile, sono innumerevoli. Un altro consiglio, infatti, potrebbe essere quello di registrare il proprio marchio come persona fisica, in modo da poter cominciare a percepire delle royalty mensili. Molte delle più grandi aziende, infatti, costituiscono delle società madre in luoghi dove la tassazione è particolarmente ridotta e delle società figlie alle quali impongono le royalty per l’utilizzo del marchio della società madre. Un altro accorgimento interessante è quello di impostare un piano R&S. Quest’ultimo, infatti, permette di ottenere credito d’imposta da spendere ad esempio per la azione delle tasse. Questi incentivi fiscali, infatti, sono ottenibili attraverso la dichiarazione delle spese sostenute in ricerca e sviluppo, tra le quali la formazione del personale, gli investimenti digitali, e l’acquisto dei beni. Il credito d’imposta al 50% significa che la metà di quello che viene speso per attività di ricerca e sviluppo viene restituito in termini di riduzione delle tasse.